Fonte: http://www.brindisireport.it/economia/2011/08/14/progetti-grecia-italia-delusione-brindisi/

Marcello Orlandini

La leadership culturale e politica e nell’innovazione della provincia di Brindisi nei rapporti con la Grecia, nell’ambito della programmazione europea, sono ormai un ricordo, anche se non lontano. Il tonfo è ancora più sonoro perché tra il 2006 e il 2007 è stato seminato tanto da portare a poco meno di 30 i progetti Interreg in cui i soggetti istituzionali e gli altri enti brindisini in molti casi erano capofila e non solo partner. Oggi il ruolo di capofila se lo sono guadagnato solo il Comune di Ceglie Messapica, ma vedremo come, e il solito Consorzio di Torre Guaceto che continua a fare bene.

La pubblicazione degli esiti del primo bando del Programma Operativo Grecia – Italia 2007/2013 (avvenuta con enorme ritardo, considerato che è stato pubblicato il 31 agosto 2009) consente di effettuare una sia pur minima valutazione sui risultati della selezione, anche se va premesso che l’assegnazione del budget ai progetti finanziati non è stata ancora effettuata e nei prossimi giorni sarà oggetto di una revisione negoziata con l’Autorità di Gestione del programma.

Il budget assegnato con questo primo bando è di circa 50 milioni di euro (una cifra importante) ed è al momento distribuito tra circa 50 progetti sui 250 presentati. Dei 50 progetti finanziati solo due (il 4%) hanno un capofila del territorio della provincia di Brindisi: si tratta appunto di IN.C.O.ME. con capofila il Comune di Ceglie Messapica (e tra i partner c’è anche il Comune di Carovigno) e PRO.ACT.NATURA 2000 con capofila il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto.

Si diceva che non sorprende la presenza del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto nella lista dei lead partner finanziati, a conferma del dinamismo e della notevole esperienza nell’acquisizione di finanziamenti europei da parte delle strutture del consorzio: PRO.ACT.NATURA 2000 è tra l’altro il progetto che ha ottenuto lo score più elevato tra tutti i 250 progetti candidati con 67 punti, riguarda azioni di tutela e gestione delle riserve naturali marine di interesse comunitario, ed ha tre partner greci e due italiani, la Regione Puglia e la Riserva Marina di Porto Cesareo.

Sembrerebbe paradossale invece la presenza del Comune di Ceglie Messapica che con il progetto IN.C.O.ME. (International Centre of Mediterranean Gastronomy) intende portare a conclusione la precedente esperienza della Scuola di Gastronomia mediterranea finanziata dal programma INTERREG IIIA Grecia – Italia. Il paradosso è che la scuola e la sua gestione sono state nel mirino del centrodestra ( ricordare la presunta parentopoli cegliese) quando si trovava all’opposizione, e quindi c’è molta curiosità su quello che sarà il comportamento dell’attuale maggioranza di al Comune di Ceglie Messapica.

Proprio perché il vecchio progetto era stato oggetto di pesanti accuse di irregolarità nei confronti dell’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Pietro Federico e, in particolare, nei confronti del project manager architetto Marina Carrozzo. Le accuse, in verità, non hanno condotto ad alcunché, se non al trasferimento ad altro Comune ( scelta volontaria fino ad un certo punto) dello stesso architetto Carrozzo subito dopo l’insediamento della nuova amministrazione.

Ma è proprio Marina Carrozzo che nel frattempo aveva elaborato e presentato (con ancora in carica l’amministrazione di centrosinistra) il progetto IN.C.O.ME. che è stato valutato molto positivamente dall’Autorità di Gestione tanto da collocarlo ai primi posti dell’attuale graduatoria. Si tratta di un risultato che, oltre a premiare le capacità progettuali della tanto vituperata funzionaria, ha nei fatti riconosciuto il buon risultato ottenuto con il precedente progetto, rappresentando il nuovo la capitalizzazione della precedente programmazione. E va considerato che gli organismi di valutazione non sono certo teneri o accondiscendenti.

E adesso l’amministrazione Caroli dovrà gestire un lascito di programmazione di Marina Carrozzo, in esilio ob torto collo (senza giustificare talune leggerezze commesse ed evidenti in quella vicenda). Cosa farà: realizzerà il progetto IN.C.O.ME. o rinuncerà al finanziamento? E se vorrà portare a termine il progetto IN.C.O.ME. saranno presentate le dovute scuse all’architetto Carrozzo? E poi: chi lo gestirà al suo posto? Per le risposte occorre avere un po’ di pazienza ed aspettare i prossimi mesi.

Proseguendo l’analisi dei progetti finanziati, l’altro dato che emerge è l’assenza dei più importanti enti del territorio della provincia di Brindisi tra i partner capofila: Comune, Provincia, Camera di Commercio ed Autorità Portuale di Brindisi non ci sono. Se nel passato il programma INTERREG Grecia – Italia si era caratterizzato, in tutte le edizioni, per la sua brindisinità (sia per scelta politica/programmatica sia per il protagonismo degli enti), oggi non è più così.

Lo stesso comunicato stampa dell’assessore Ciullo (di cui BrindisiReport.it ha dato conto) in realtà nasconde il dato più significativo che vede il Comune di Brindisi presente molto più frequentemente nelle liste dei progetti inammissibili per errori formali, o che hanno ottenuto un punteggio basso.

C’è poco da stare allegri. Lo stesso si può dire della Provincia di Brindisi (il risultato attuale non regge il confronto con quanto avvenuto negli anni scorsi, basta leggere i dati sul sito web della stessa Provincia), dove l’ufficio politiche comunitarie originario è stato smantellato, e della Camera di Commercio di Brindisi (questa volta neanche un progetto, né da partner né da capofila). Per non parlare dell’Autorità Portuale, il cui unico progetto finanziato la vede partner dell’Unione dei Comuni della Grecia Salentina, in un Asse del Programma che non è certo quello dei trasporti e della logistica.